Errata Corrige e precisazioni
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Pg. 2: si legga nelle due didascalie “I. Btl./SS-Pol.Rgt. Bozen” invece di “I. Abt./SS-Pol.Rgt. Bozen”.

Pg. 10: un’ulteriore denominazione della 2 Pz.Sich.Kp. riscontrata nei documenti originali è “2. Pz.Sich.Kp. Schweinfurt“. L’uso di varie denominazioni per questo reparto provocava evidentemente confusione, visto che il Bevollmächtiger General der deutschen Wehrmacht in Italien diede disposizione il 23 gennaio 1944 perchè l’unica denominazione usata fosse quella di 2. Pz.Sich.Kp.; anche questo intervento apparentemente non ebbe molto successo.

Pg. 10: la fotografia del Pak 40 fu presa a Permani, a nord di Mattuglie, si veda la sezione Foto comparative attuali.

Pg. 13, nota 15: l'ufficiale caduto nel novembre 1943 era il Leutnant Ernst-Guenther Schneider; il Leutnant Dr. Theodor Schneider menzionato nella nota non apparteneva alla 3. Pz.Sich.Kp.

Pg. 16: il trasferimento della 2. Pz.Sich.Kp. il 24 gennaio 1944 avvenne in treno con partenza dalla stazione di Monza.

Pg. 21: si legga “(escluso il Rgt.Gr./SS-Pz.Gren.Rgt. 1, per il quale mancano dati precisi, e le Pol.Pz.Kp)” invece di “(escluso il Rgt.Gr./SS-Pz.Gren.Rgt. 1, per il quale mancano dati precisi)”.

Pg. 30: a Cividale la Pz.Kp. della 24. Waffen-Gebirgs (Karstjäger)-Division der SS aveva sede alla caserma "Principe Umberto" (o caserma "Principe di Piemonte"), oltre il Ponte Nuovo sul Natisone.

(fonte: e-bay)

Pg. 31: il rapporto giornaliero del 97. Armee-Korps zbV all'OB Südwest del 22 gennaio 1945 riferiva: "E' arrivato nell'area del Befehlshaber [cioè l'OZAK] il personale del Pz.Abt. 212 con 4 ufficiali e 200 uomini."

Pg. 32: secondo alcune relazioni relative ai combattimenti per Tarnova della Selva, generalmente apparse su pubblicazioni relative alla divisione X. MAS o a suoi reparti (per esempio Guido Bonvicini, Decima marinai! Decima comandante! La fanteria di marina 1943-1945, Mursia 1998, pg. 132), l’attacco della notte tra il 19 e il 20 gennaio 1945 da Sella Dol verso Raunizza - Tarnova venne appoggiato da tre carri armati tedeschi di produzione francese, i cui equipaggi si rifiutarono di proseguire dopo che si era constatata la presenza di mine sulla strada. L’impiego degli Hotchkiss della 5. (verst.) Pol. Pz.Kp. in questa occasione non è confermato, potrebbe però essersi trattato in realtà dei tre T-34 della stessa compagnia, la cui partecipazione all’azione è invece accertata sulla base di documenti originali.

Pg. 33: si tratta di Spessa nei pressi di Capriva del Friuli (Gorizia), dove, come già riferito, aveva sede il comando del generale Kübler (non dell’omonima Spessa di Cividale).

Pg. 35: non si trattava di una Sd.Kfz 234/4 (si vedano più sotto i commenti alla Foto nr. 176).

Pg. 35, nota nr. 42: si legga “... come 188. Geb.Div.” invece di “... come 188. Res.Div.”

Pg. 36 (e organigramma a pg. 43): sembra che l’indicazione della Pz.Kp. della 24. Waffen-Gebirgs (Karstjäger)-Division der SS quale Halbe-Pz.Kp. (mezza compagnia corazzata) si riferisca alla data del 6 maggio 1945, non del 9 aprile come riportato nel testo. Il documento originale è ambiguo, ma se è esatto il dato citato da Colonnello (si veda la sezione Nuove informazioni sui reparti corazzati), da cui si può concludere che la compagnia disponeva di 13 P 40 efficienti al momento dell’abbandono di Cividale il 1° maggio 1945, allora l’indicazione quale Halbe-Pz.Kp. si giustifica solo per la data più tarda. Entro il 3 maggio infatti la Pz.Kp. aveva perso almeno 4 veicoli: uno a Cividale e uno a Godia il 1° maggio, due a Ospedaletto il 3 maggio, rimanendo con un massimo di 9 carri armati (ma forse meno) alla data del 6 maggio 1945.

Pg. 41: si legga correttamente nella didascalia del simbolo “3. Pz.Sich.Kp.”.

Pg. 42: organigramma Pz.Jg.Abt. 171, 1° dicembre 1943: la 2. Kp. aveva anche 5 cannoni controcarro italiani di medio calibro, probabilmente dei 47/32, a traino meccanico.

Pg. 43: estratto organigramma 71. Inf.Div. e 162. (turk.) Inf.Div. al 20 dicembre 1943, e 162. (turk.) Inf.Div. al 23 febbraio 1944: queste situazioni sono esclusivamente relative alle armi controcarro dei rispettivi Pz.Jg.Abt.

Pg. 45: si legga "Breclav" al posto di "B?eclav".

Pg. 190: in "Fonti d'archivio" si legga sempre "BA-MA Freiburg" invece di "BA-MA Koblenz".

Pg. 192: l’ombreggiatura della riga corrispondente alla Pz.Sich.Kp. 35 (o Pz.Eins.Kp. 35) è stata omessa per errore da gennaio a marzo 1944; dal mese successivo la compagnia, stanziata nell’OZAK, si trasformò in 3. Kp./Pz.Abt. 208. Correttamente l’ombreggiatura dovrebbe essere equivalente a quella della 3. Pz.Sich.Kp.

 

Sezione fotografica:

Foto nr. 11: si legga "Karl-Friedrich Bohn" al posto di "Karl-Fredrich Bohn".

Foto nr. 14: questa foto fu fatta alla stazione di Mattuglie nel marzo 1944, quando la 3. Pz.Sich.Kp. venne trasferita da Castelnuovo d'Istria (o Castelnuovo del Carso, oggi Podgrad) alla zona di Gorizia. Si veda anche la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 17: l'ufficiale seduto nell'auto è il Major Ernst Philipp, comandante del I. Abt./Pz.Rgt. 1 (non Christern).

Foto nr. 24: questa foto fu effettivamente presa ad Abbazia, si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 25-26: queste foto furono fatte presso Buccari (Bakar, in Croazia), si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 40: questa foto fu fatta nel paese di Topolza (oggi Topolc, in Slovenia), a nord-ovest di Villa del Nevoso, sulla strada principale verso San Pietro del Carso; si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 41: questa foto fu effettivamente presa ad Abbazia, si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 44: questa foto non fu presa a Villa del Nevoso, bensì a Castelnuovo d'Istria (o Castelnuovo del Carso, oggi Podgrad, in Slovenia, sulla strada Trieste - Fiume); si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 46: il militare della foto non è l'Oberleutnant Bohn.

Foto nr. 48: l'ufficiale sulla sinistra è il Leutnant Meyer.

Foto nr. 49: l'ufficiale al centro è il Leutnant Ernst-Guenther Schneider, anche lui appartenente alla 3. Pz.Sich.Kp.

Foto nr. 55: si tratta di una autoblinda AB 41 in versione ferroviaria, come evidenziato dalla presenza delle sabbiere (dietro il parafango posteriore; la sabbia era utilizzata per migliorare la frenata), del supporto per il faro sul lato della torre e del cavo per fissare i pneumatici sui lati dello scafo quando erano montate le ruote ferroviarie.

Foto nr. 77: si tratta del funerale del Leutnant Ernst-Guenther Schneider, caduto il 28 novembre 1943 presso Osilnica (vicino a Cabar).

Foto nr. 81-84: questa serie di foto venne scattata poco a sud del paese di Ruppa (oggi Rupa, in Croazia, a nord di Fiume nei pressi del confine con la Slovenia), all’importante incrocio dove la strada proveniente da Fiume si biforca verso Trieste (a ovest) e verso Villa del Nevoso – Lubiana (a nord). Si veda anche la sezione Foto comparative attuali.
Il camion blindato portava la targa WH 1611366; non apparteneva quindi al I. Btl./SS-Pol.Rgt. “Bozen” ma piuttosto alla Panzer-Einsatz-Kompanie 35, vedi il documento Nuove informazioni relativo al libro sul Pz.Abt. 208.

Foto nr. 90: la targa del camion blindato è SS 965034 (non SS 965035).

Foto nr. 95: secondo nuove informazioni i due ufficiali ritratti nella foto non appartenevano al Gruppo "San Giusto".

Foto nr. 100: un'altra immagine, probabilmente scattata insieme alla foto nr. 100, mostra un bersagliere del “Mussolini” a bordo del Semovente L 40 da 47/32; questo sembra indicare che il veicolo fu effettivamente utilizzato dal battaglione (foto pubblicata sulla rivista Storia del XX secolo, nr. 3).

Foto nr. 114: il camion blindato apparteneva al Gruppo "San Giusto"; fu perso in una imboscata il 31 maggio 1944. Per dettagli sull'episodio e per ulteriori fotografie si veda il libro "Il Gruppo corazzato San Giusto".

Foto nr. 120: questa foto fu in effetti presa sullo stesso luogo della foto nr. 24, ad Abbazia.

Foto nr. 132: il carro armato apparteneva effettivamente al Gruppo "San Giusto", come ipotizzato nelle didascalia. Fu perso in una imboscata il 31 maggio 1944. Per dettagli sull'episodio e per ulteriori fotografie si veda il libro "Il Gruppo corazzato San Giusto".

Foto nr. 138 – 139: queste foto sono state scattate a Gorizia, sede della 5. (verst.) Pol.Pz.Kp.

Foto nr. 141: sembra che questa foto sia stata fatta in Polonia e che il reparto non portò la BA-64 nell'OZAK.

Foto nr. 151: il nome dipinto sulla AB 41 sembra essere “Balilla”.

Foto nr. 166: l'edificio a sinistra sullo sfondo non appartiene alla stazione di Salcano, ma al complesso della stazione di Gorizia Montesanto (oggi stazione di Nova Gorica, in Slovenia).

Foto nr. 176 (con un riferimento nel testo a pagina 35): il mezzo parzialmente visibile in secondo piano in questa foto, identificato nella didascalia probabilmente come una autoblindo Sd.Kfz. 234/4, dopo più attento esame si rivela essere tutt’altro. Le ruote in primo piano appartengono al carrello posteriore di un rimorchio per carri armati (Tiefladeanhänger) da 22-23 tonn. Sonderanhänger 116 (Sd.Anh. 116), di cui sono riconoscibili i caratteristici mozzi e cerchioni, il parafango curvato e la cassetta degli attrezzi sul parafango stesso, chiusa da un lucchetto. Il 7,5 cm Pak 40 sembra appartenere ad un Marder III Ausf. H fermo dietro al rimorchio (ma in questo caso l’identificazione è meno certa). Un esemplare di entrambi questi veicoli era (ed è tuttora, almeno per il Marder) parte della collezione di Diego De Henriquez, per molti anni situata a Trebiciano (sul Carso triestino), ed ora a Trieste. Che si trattasse proprio dei veicoli nella foto?
Il T-34 della foto venne riutilizzato nei giorni seguenti a Trieste dall’esercito jugoslavo, si veda la sezione Nuove fotografie.
Sulla collezione De Henriquez si veda:
http://www.retecivica.trieste.it/triestecultura/new/musei/museo_henriquez/default.asp

Foto nr. 177-178: queste due foto non furono prese a Opicina nel maggio 1945: si tratta invece di un veicolo distrutto nell'imboscata tesa dai partigiani ad una colonna italo-tedesca sulla strada tra Comeno e Rifembergo (oggi Komen e Branik, in Slovenia, a nord di Trieste) il 2 febbraro 1944, nella quale vennero uccisi due ufficiali e 20 poliziotti tedeschi e 38 italiani della Milizia. Per rappresaglia il 15 e 16 febbraio i paesi di Rifembergo, Comeno e altri paesi limitrofi più piccoli furono distrutti dai tedeschi, e i loro abitanti deportati in Germania. Per l'identificazione precisa della località si veda la sezione Foto comparative attuali.

Foto nr. 179: questa foto venne in realtà scattata a Trieste in prossimità dell’università, sulla strada verso Opicina, dove il T-34 venne distrutto dai partigiani con un Panzerfaust il 30 aprile 1945; si veda anche la sezione Foto comparative attuali.